«Tua figlia Valeria è morta, l’ho avvelenata con il veleno per topi». La confessione del terribile “scherzo” di Marcus a Chi l’ha visto

Il racconto terribile del fidanzato di Valeria

«Tua figlia Valeria è morta, l’ho avvelenata con il veleno per topi». La confessione del terribile “scherzo” di Marcus a Chi l’ha visto

di Dajana Mrruku

Valeria Pandolfo è morta a 40 anni il 17 maggio 2021 mentre si trovava a casa del convivente Marcus Pota. Per la giustizia il caso sarebbe chiuso, ma per la famiglia no. Marcus e Valeria si conoscono in chat e lei si allontana dalla famiglia e si trasferisce da lui. Da qui il dubbio: Valeria era segregata in casa?

Poi un messaggio e una confessione: «Ho ucciso Valeria con il veleno per topi». La famiglia di Valeria è distrutta, ma i giornalisti di Chi l'ha visto lo hanno intervistato e lui ha rivelato: «L’ho detto per fare scandalo. È stato uno scherzo mio, un bellissimo scherzo. Per far credere alla madre che io l’ho ammazzata. Ma lei nn sapeva che il caso era chiuso definitivamente, non si può più riaprire e ci sarà l’autopsia. È stato uno scherzo mio, bellissimo. Non sono mai stato un mostro e mai lo sarò perché io non ho ucciso Valeria».

«Per Mirella provo ribrezzo, schifo, odio», ha detto Marcus sulla mamma di Valeria. 

 

Gli aggiornamenti di Chi l'ha visto  

Marcus chiarisce che era solo uno scherzo "bellissimo", ma lui non ha ucciso la fidanzata, ma non solo «Io non ho mai sequestrato nessuno.

Valeria aveva le chiavi di casa. Il catenaccio alla porta? Così deveva essere ma prima di Valeria non c’era. Lei non sarebbe mai andata via di casa perché ci amavamo troppo».

L’amica di Valeria diventa una figura centrale nella storia perchè racconta di una donna che aveva paura di Marcus e la faceva mangiare continuamente per «farla andare in pensione e poter vivere senza faticare», come dice Marcus stesso in un audio. Ma il signore controbatte: «Lo facevo per il bene suo, a lei aspettava la pensione». Sempre l’amica sarebbe voluta andare a trovare Valeria, ma Marcus era intervenuto immediatamente in videochiamata con in mano un coltello, minacciandola: «Se vieni a casa ammazzo te e poi ammazzo anche lei».

 

La chiamata del 118

Il giorno della scoperta della morte di Valeria, è Marcus a chiamare l'ambulanza: «Buongiorno siccome la mia compagna la vedo un po’ ridotta male perché le unghie si stanno facendo nere, non riesce più a parlare, ha difficoltà a respirare e la vedo bianca in faccia». Chiama alle 7:52 del mattino. Dopo 10 minuti chiama il medico di base e lui riporta che Valeria era già morta da un po’ di ore, almeno 2, 3 ore. Dunque doveva essere morta anche quando Marcus chiama i soccorsi, ma lui nega: «È stata lei a dirmi di chiamare l’ambulanza! Era viva! La madre si deve dare una chiamata».

Poi la scoperta di foto e video molto inquietanti che rappresentano Marcus e Valeria in atteggiamenti intimi e denigratori nei confronti della donna. L’uomo dice di non avere nulla a che fare con questi video e di aver denunciato, ma la sua versione non regge.

 

Le parole struggenti di Mirella

«Sono quattro anni che attendiamo giutstizia, una risposta sulla nostra Valeria. Siamo in coma farmacologico per controllare la rabbia e il dolore. È difficile ascoltare un soggetto che ancora deve dire la verità sulla porte di mia figlia e non conoscendo il servizio per intero, se posso voglio ritornare e parlare - dice tra le lacrime Mirella, la mamma di Valeria -. Mia figlia aveva un disturbo mentale, non poteva andare da nessuna parte e non poteva pagare nulla. In casa mia ero io che stavo con mia figlia, ho sopportato Marcus per 5 mesi durante il lockdown e adesso lui dice che voleva la pensione di mia figlia…»


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2024, 07:55
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